Pilastri d’Intermèsoli – strutture (lo scudo)

Pilastri d’Intermèsoli – strutture (lo scudo)

 

 

 

INDICE DELLE VIE

 

gCAI

gLedda

gVSud

 

g 19a

 

 

Alessandra

g 19aa

 

 

var. interm. Sméagol

agg

gL,323

 

Il lagno è libero

agg

gL,324

gV,303

Stentichina & Pantafora

agg

gL,324

 

Venta quemada

agg

gL,326

gV,305

Ferro di lancia

agg

gL,327

 

Il fiore della morte

agg

gL,327

gV,307

L’esorcista

agg

gL,328

 

Intrigo internazionale

agg

gL,330

 

Provolopedosigmofrido

agg

gL,330

gV,307

Gross Jean

agg

 

 

rettifica

(agg: relazione in questo aggiornamento)

(g: relazione nella guida CAI-TCI – segue il numero della salita)

(gL: guida di Piero Ledda – segue il numero di pagina)

(gV: guida Versante Sud – segue il numero di pagina)

 

 

 

 

 

 

anno

svi

diff

mx

art

g 19°

Alessandra

Marcello Ceci – G. Chisolm – G. Mozzoni – Emidio Catalucci

1985

210

TD-

V+

 

g 19aa

var. interm. Sméagol

Paolo Abbate – Giuseppe Barberi – Roberto Barberi

1987

55

 

VI-

 

AGG

Il lagno è libero

Roberto Iannilli – Germana Maiolatesi

1994

300

TD+

VII-

A0

AGG

Stentichina & Pantafora

Tonino Palermi – Fabio Lattavo – Cristhian Muscelli – Luana Villani

1995

210

ED-

VII-

 

AGG

Venta quemada

Fabio Lattavo – Luana Villani – Nicola Petricca

2010

300

ED

6b+

A

AGG

Ferro di lancia

Fabio Lattavo – Luana Villani – Danilo Ferri

2008

350

TD+

VII-

 

AGG

Il fiore della morte

Fabio Lattavo – Paolo De Laurentis – Arnaldo Di Crescenzo – Tiziano Marcelli

1994

320

ED-

VII-

 

AGG

L’esorcista

Fabio Lattavo – Luana Villani – Nicola Petricca

2010

340

ED+

VIII-

 

AGG

Intrigo internazionale

Roberto Iannilli – Antonello Bucciarelli

1996

300

ED

VII

A2

AGG

Provolopedosigmofrido

Fabio Lattavo – Luana Villani

1998

370

ED

VII

A1

AGG

Gross Jean

Fabio Lattavo – Tiziano Marcelli

1995

260

TD+

VII

 

Agg

rettifica

Fabio Lattavo – Luana Villani

1996

110

 

V+

 

 

 

anno

PRIMA RIPETIZIONE

anno

PRIMA RIPETIZIONE (non primi salitori)

Alessandra

1987

Giuseppe Barberi – Roberto Barberi – Paolo Abbate

 

 

Stentichina & Pantafora

1997

vedi prima invernale

1999

Marco Marziale – Daphné Bavoillot

Il lagno è libero

1996

Gino Perini – Valter Puca – Paolo Mariani – Roberto Di Matteo

 

 

Ferro di lancia

2008

Pino Sabbatini, Biagio Mengoli – comp.

 

 

Il fiore della morte

1995

Tonino Palermi – Christian Muscelli

 

 

L’esorcista

2010

Max Tofani – Danilo Ferri

 

 

Gross Jean

1995

Pino Sabbatini – Paolo De Laurentis

 

 

 

 

anno

INVERNALE

Stentichina & Pantafora

1997

Fabio Lattavo – Luana Villani – Nicola Petricca

Ferro di Lancia

2011

Valerio Casula – Bruno Vitale – Marco Zitti – Luca XY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

§ errata corrige della guida CAI-TCI ed. 1992 : 19a (Alessandra); aperta il 30 novembre 1985 e non (ovviamente!) il 31

 

§ errata corrige della guida CAI-TCI ed. 1992 : pg 171      it. 19a (Alessandra)         Mario Ceci    Marcello Ceci

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est      (Il lagno è libero)

 

Germana Maiolatesi e Roberto Iannilli, 10 settembre 1994.  1^ ripetizione: Gino Perini, Valter Puca, Paolo Mariani e Roberto Di Matteo, maggio 1996   La via sale sotto il grande tetto obliquo dello Scudo.   Portare dadi, friends e qualche ch.  Roccia ottima.  Sviluppo: 300 m.   Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VII- (VI obbligatorio).

 

Attacco in comune (?) con la via Alessandra (it. 19a) in un camino dal fondo erboso, che porta direttamente sotto il grande tetto.

Salire il camino (IV+; cless., dado e ch. tolto) e sostare (2 ch., tolti) sotto al tetto (30 m).

Andare a prendere la fessura alla base del tetto (VI-, ch.), seguirla verso sinistra (V, dado) e sostare con 2 cless. (40 m).

Riprendere la fessura (V), quindi (esposto) uscire dal tetto (V+, dado, sasso incastrato e friend), sosta con 2 ch., tolti (35 m).

Superare il muretto sopra la sosta (IV+) ed entrare a destra in un breve camino (IV+), al termine uscirne a destra; raggiungere una fessura (V, ch.), salirla (passo V; dadi e cless. con cordino) e sostare con dado e ch. tolto prima che questa pieghi a sinistra  (45 m).

Uscire dal diedro per una fessuretta che va a destra (V, ch. e sasso incastrato), salire in placca e traversare brevemente a destra a un diedro (VI, VII-, passo di A0; 3 ch., friend in un buco e dado incastrato nella fessura del diedro); continuare nel diedro (V+, dadi; tratto in comune con la via Alessandra, it. 19a) e sostare con scaglie incastrate subito dopo uno strapiombetto (35m).

Obliquare a destra e salire sulla destra lungo una specie di sperone a placche (45 m, IV; sosta con 2 cless.).

Per roccette ed erba, arrivare alla base di uno spigolo arrotondato (20 m, sosta con ch. tolto).

Salire lo spigolo fino a uscire sui prati in cima al pilastro (50 m, III passo di IV+; sosta con ch. tolto).

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est      (Stentichina & Pantafora)

 

Tonino Palermi, Fabio Lattavo e Cristhian Muscelli (c.a.) con Luana Villani, 14 agosto 1995 e 12 ottobre 1995.  1^ invernale e 1^ ripetizione: Fabio Lattavo, Luana Villani e Nicola Petricca, 15 marzo 1997.  2^ ripetizione: Marco Marziale e Daphné Bavoillot, 12 giugno 1999. La via è attrezzata (soste comprese) con fix da 10 mm e piastrine inox.  La presenza di erba rende spiacevole il primo tiro, l’arrampicata migliora decisamente nei tiri successivi.   Utili friends medi e grandi, 10 rinvii e qualche cordino.   Sviluppo: 210 m.   Difficoltà: ED-, con passaggi fino al VII-.

 

L'attacco è 7 m a sinistra del camino erboso salito dalle vie Alessandra (it. 19a) e Il lagno è libero.

Salire in placca (VI, vecchi spit), entrare a destra in un canalino erboso, segue una placca (VI+); tendere leggermente a destra (cless.), ancora in obliquo a destra (erba) fin sotto strapiombi, scendere 2 m (VI) a destra in sosta (50 m).

A destra (5 m, V-), poi verticalmente in un gran diedro (IV), uscirne a sinistra e sostare (20 m).

Dritti a uno spit (V+), poi leggermente a destra (VI), a sinistra con passo delicato (VI, spit), ancora leggermente a sinistra, e dritti fino a facili rocce (sosta possibile, fin qui c. 30 m); proseguire spostandosi poco verso sinistra fin sotto un evidente diedro, risalirlo (V+) e al suo termine traversare su erba a sinistra (3 m) fino in sosta (60 m).

Appena sulla destra, superare uno strapiombetto (V+), quindi a sinistra a uno spit (VI), dritti seguendo le protezioni (VI), superare un tratto aggettante (VII-),  e con difficoltà sostenute (20 m, VI), fino in sosta (50 m).

Proseguire dritti (IV+), poi un pò verso destra fino a uscire su facili roccette (30 m).

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est      (Venta quemada)

 

Fabio Lattavo, Luana Villani con Nicola Petricca, agosto 2010.  Via ripetuta con un tiro bellissimo.  Sviluppo: 250 m.  Difficoltà: ED, con passaggi fino a 6b+ A1.

 

L’attacco è tra Stentichina e Ferro di lancia, alla base di un evidente spigolo di roccia grigia.

Seguendo le protezioni: prima 5 m lungo lo spigolo, poi su placca verticale e levigata (6a), poi un po’ a sinistra (spigoletto biancastro), ancora placca, e leggermente sulla destra muro verticale, infine verso destra (5c+), sotto una fessura rovescia che porta a destra ad una sosta scomoda con due fix (30 m).

Salire una placca articolata e verticale (5 m, 5b+), poi in obliquo a destra puntando al margine destro del grande tetto (5b, in comune con Stentichina) da un fix sotto il tetto scendere a destra raggiungendo una sosta con 2 fix in comune con Stentichina (30 m).

Tornare al fix, portarsi sotto al tetto, che si supera andando a prendere una fessura svasa e verticale (A1), al termine delle difficoltà, da un chiodo si traversa a destra qualche metro a una sosta comoda, con gancio e fix, in comune con Stentichina (20 m).

Salire su placca verticale (6a), prendere il labbro destro di una marcata e larga fessura verticale (5c sostenuto), che si risale con difficoltà continue; dove questa si apre, ci si sposta a sinistra per 3 m (fix); dritti 3 m, poi leggermente a destra in fessura (2 m, 5b), ora un po’ a sinistra (cless.) e dritti in sosta con spit e fix e 2 clessidrine (30 m).

Salire 3 m verso sinistra su placca (5b), traversare a sinistra (3 m), poi su placca verticale prima dritti e poi un po’ a destra (5c); di nuovo dritti, poi un po’ a sinistra (muro, 6a), continuare un po’ verso destra seguendo le protezioni (fix) lungo una placca levigata (6a), segue un tratto tecnico verso destra (6a+), ancora dritti 3 m fino in sosta, comoda, con 2 ganci, comune con Stentichina (30 m).

Tendere a sinistra (5c+) fin sotto una bella pancia a buchi (cless.), superare la pancia (6a+, roccia eccellente), continuare verticalmente (6b) con difficoltà continue e crescenti e protezioni non vicine (roccia magnifica, da capire le sequenze); superato un ultimo fix che si aggancia con difficoltà, a destra in sosta con fix e gancio, in comune con Stentichina (50 m).

Salire verso destra (3 m) poi a sinistra per placca a buchi (5 m, 5c, ch. tolto); dritti aggirando subito dopo a sinistra uno spigolo (5a), ancora dritti per un canaletto (7 m), poi leggermente a sinistra fino in sosta con clessidrone con cordone (30 m).

Proseguire per balze erbose (20 m, IV-) fin sotto un muro verticale: superato a sinistra tornare verso destra (5a+), sulla verticale della sosta precedente; si esce in un canale erboso e dove termina traversare a destra (2 m) ad una sosta con fix e cless. (60 m).

A questo punto si può scendere in doppia lungo la via di salita oppure proseguire per 80 m fino in cima al pilastro (III erboso).

 

 

 

 

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est     (Ferro di lancia)

 

Fabio Lattavo, Luana Villani e Danilo Ferri, luglio 2008. 1^ ripetizione: Pino Sabbatici, Biagio Mengoli e comp., 24 agosto 2008.  1^ invernale: Valerio Casula, Bruno Vitale, Marco Zitti, Luca XY, 12 febbraio 2011.  Quest'itinerario si svolge con andamento fortemente obliquo, per questo motivo la discesa in corda doppia è possibile ma non semplice.  La via è attrezzata (soste comprese) con fix da 8-10 mm, tuttavia l’uscita, se non si scende in corda doppia, richiede un po’ di materiale. La via è stata ripulita ma richiede comunque attenzione.   Sviluppo: 350 m.   Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VII-.

 

L’attacco è 4 metri a sinistra di Stentichina & Pantafora e 15 metri a destra del Fiore della morte.

Si sale un diedrino articolato fin sotto un tetto (IV+), dal fix si inizia a traversare sotto gli strapiombi in leggera ascesa verso sinistra, si supera una lama sottile (V+ e VI), ora a sinistra orizzontalmente sotto il tetto e dal terzo fix ancora a sinistra (VI+) fino in sosta su un pilastrino (20 m, sosta con 2 fix, 3 protezioni).

Dritti in diedro fin sotto una pancia (VI sost.), che si supera da sinistra verso destra (VI), fino a un terrazzo erboso; da qui verso destra e poi dritti fino in sosta con fix e clessidrone (25 m, 4 protezioni).

Traversare a sinistra 4 m, poco sopra si prosegue a sinistra altri 4 metri puntando a un’evidente lama verticale (IV-), salire per questa (IV+, cordino su sasso incastrato), da un terrazzino a sinistra (1° fix) aggirando uno spigolo tondeggiante; ora verticalmente in fessura puntando al bordo destro di un evidente tetto (VI sost.), ancora dritto aggirando un po’ a sinistra un blocco fin sotto un tetto (VI sost), superarlo a destra con passo atletico (VI+) rientrare a sinistra sostando subito sopra il tetto (35 m, sosta con 2 fix, 4 protezioni).

A sinistra su placca compatta, poi dritti al centro della bella placconata (V+ e VI-), superare il 2° fix, da un terrazzino piegare leggermente a destra (fix, VI), poi dritto, e a sinistra fin sotto un muro grigio (fix), verso destra (VI) poi dritto su placca fin sotto un tetto (VI+), traversare sotto il tetto (VI-), aggirarlo a sinistra, quindi per un diedrino (ch.) e subito a sinistra per placca per 4 m fino in sosta con 2 fix (35 m, 6 protezioni).

Scendere un metro quindi lungo una rampa verso sinistra fino a uno spigolo (IV), drito 2 m (fix) poi subito a sinistra su placca, oltrepassando un fix (V+) fino a un terrazzino; si prosegue in una parte concava della parete in obliquo a sinistra (fix) verso un muro verticale (ch.), quindi dirtti per fessura  (V+) che muore sotto una placca (VI), superare con passo difficile un muro da sinistra a destra, poi verso sinistra per 4 m fino in sosta con fix e clessidra (35 m, 6 protezioni).

Dalla sosta si prosegue dritto (fix, V+), poi leggermente a sinistra si attacca un muro verticale, verso destra (VI), dritto su placca delicata (V+ e VI), dal 4° spit in obliquo a sinistra su placca compatta a buchi (fix) fino a un terrazzino erboso, quindi leggermente a sinistra e dritto, passando poco a destra di un blocco instabile (fix), sosta con 2 fix) subito sopra a sinistra (35 m, 6 protezioni).

A sinistra per placca, alzarsi 3 m, dal fix in obliquo verso destra (VI), oltrepassando una placca triangolare di roccia giallastra (delicato); dal 2° fix in obliquo a destra su placca compatta (VI), il 3° spit si supera a destra (VI+) poi dritti (cless.), segue una pancia grigia (VI), una fessura corta (cless., VI-) e ora un canale che si segue (V+) per c. 10 m fin dove muore sotto strapiombi giallastri; a sinistra si aggira uno spigoletto (delicato, VI+) e si arriva in sosta con 2 fix (35 m, 8 protezioni).

A sinistra in diagonale per 4 m (VI-), dal fix dritti (VI-), segue un muro verticale e poco strapiombante, dal 2° fix poco a sinistra e dritti (VI) per una sorta di spaccatura su roccia articolata ma verticale, seguirla fino al 4° spit che si supera a sinistra (VI-), ancora 4 m e si arriva in sosta con fix e ch. (25 m, 4 protezioni).

Da qui si può scendere (scomodamente) in doppia.

Si entra in un canale erboso che si trasforma in diedro verticale (V, alzarsi qualche metro puntando a una forcella poco a destra (V+, roccia un po’ sporca); dal forcellino salire in placca verso destra per c. 10 m, un ultimo saltino e verso destra si giunge in sosta con fix e cless. (50 m).

Verso sinistra qualche metro e poi a destra superando una costola, poi una placca (IV+) fino a un canale d’erba che si segue verso sinistra fino in cima (40 m, sosta da attrezzare su blocco).

 

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est      (Il fiore della morte)

 

Fabio Lattavo con Paolo De Laurentis e Arnaldo Di Crescenzo, settembre 1994, e con Tiziano Marcelli (integralmente), 1 luglio 1995.  1^ ripetizione: Tonino Palermi e Christian Muscelli, agosto 1995.  La via è attrezzata, salvo la sosta 5.  I ripetitori hanno trovato la via particolarmente erbosa, a eccezione della “placca compatta” del 3° tiro.  Dalla 4^ sosta è possibile la discesa in corda doppia.   Sviluppo: 320 m (fino all'uscita).   Difficoltà: ED-, con passaggi obbligatori fino al VII-.

 

L'attacco (in comune, con i primi metri, con L’esorcista) è sotto i grandi tetti che caratterizzano il settore destro delle Strutture, alla base di una placca slavata, al cui centro si nota uno spit a 6-7 metri da terra.

Salire direttamente allo spit (V, ch.), oltrepassarlo (VII-), quindi leggermente a destra a un ch. (VI-), poi sulla sinistra di un grosso ciuffo d'erba (VI); proseguire dritti a un ch. sotto una pancetta (V+), continuare leggermente a destra fin sotto uno strapiombo, evitarlo a sinistra per una fessura orizzontale fino a un terrazzo (45 m).

Salire a un ch. (V+), ancora dritti su placca verticale per 5-6 metri (VI-), quindi a destra a un ch. che si supera a sinistra, scalare sempre a sinistra un muro verticale (V; è poco a sinistra di un tetto triangolare), continuare su placca appoggiata, in  leggero obliquo a sinistra fino in sosta (35 m).

Spostarsi decisamente a sinistra (ch.), quindi dritti a uno spit (VI+), raggiungere la base di una colata nera (poco a sinistra) che si risale (V+), dritti a un ch., poi leggermente a sinistra a un terrazzo erboso, in obliquo verso destra per 6 m fino in sosta (40 m).

Dritti (ch.) e dopo 5 metri traversare orizzontalmente a sinistra per c. 10 m, nel mezzo di una placca slavata di forma rettangolare (VI-, spit), quindi dritti lungo facili placche erbose (c. 20 m) fino a una sosta sulla destra di uno spigolo arrotondato (50 m).

Scendere qualche metro a sinistra aggirando uno spigolo e superando un canale, quindi per facili rocce ed erba verso sinistra a un terrazzo (50 m, IV).

Continuare lungo placche appoggiate ed erba fino in cima (80 m, III e IV).

 

 

 

 

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est      (L’esorcista)

 

Fabio Lattavo, Luana Villani con Nicola Petricca, agosto 2010.  1^ ripetizione: Max Tofani e Danilo Ferri, 28 agosto 2010.  Sviluppo: 340 m (230 m autonomi).   Difficoltà: ED+.

 

Si salgono 4 m comune con Il fiore della morte (ch. rosso a 3 m da terra) lungo una fessura che subito muore in placca, al primo fix si sale dritti e poi leggermente a sinistra (6a+) lungo una scaglia rovescia, poco sopra si prende una seconda scaglia (6b) ci si sposta a sinistra (3 m, 6c) verso lo spigolo del pilastro arrivando sotto una pancia sul filo dello spigolo (6a); superata la pancia (6b) si prende un rivolo che porta (VI) sotto un tetto; poco prima ci si sposta a sinistra a un fix che si aggira verso sinistra (bassi), dritti 3 m e si sosta comodamente sotto un altro tetto con 2 fix (35 m).

Ci si porta sotto al tetto, lo si aggira a destra (VI) rimontando sopra a sinistra (VII-), ancora verso sinistra su placca e poi con bellissima fessurina (VI+); si rientra a destra su buoni appoggi, segue una fessura (VI), un gradino piatto a sinistra, una placca (VI-) e dove si esaurisce a sinistra per 2 m su roccia ruvida e articolata, sostando scomodamente subito dopo sotto un tetto con 2 fix (25 m).

Si supera il tetto un po’ verso sinsitra (VIII-), si continua per placca verticale con difficoltà continue (4 m, VII+), poi leggermente a sinistra su roccia più articolata, a superare una pancetta (VI+), poi verso sinistra a prendere uno spigolo che si aggira a sinistra (VI+) a prendere una fessura che proviene dal basso e con un passo non difficile ma delicato si arriva a sinistra in sosta con 2 fix su terrazzino (25 m).

Ci si alza su placca (3 m, cless. con kevlar nero), poi su muro verticale a buchetti (VI+) e leggermente a destra, poi dritti, e ancora verso destra a un fix (VII+), segue un passo duro e dritti 2 m (VII-) ancora verso destra aggirando uno spigoletto (qui si incrocia il Fiore della morte); rientrando un po’ a sinistra su placca appoggiata e slavata (VI), poi leggermente verso destra fino a una fessura orizzontale (V) che si supera un po’ verso destra; segue un rivolo largo di roccia scura e ruvida (4 m, V+) poi a sinistra sotto un tetto che si aggira sulla sinistra (V+), ancora dritti 3 m e verso destra passando sotto un ciuffone d’erba si prende un profondo rivolo che si risale (3 m), poi un po’ a sinistra e un po’ a destra si sale in sosta con 2 fix comune con Ferro di lancia (40 m).

Si prosegue in placca (4 m, V+), poi a sinistra a un secondo fix, quindi dritti a un terrazzino, in alto a sinistra si raggiunge un terzo fix, a destra 2 m, poi verso sinistra 2 m (6a) per montare a destra su un piccolo gradino; segue un muro ruvido (4 m, VI) e da un piccolo gradino a sinistra 2 m, segue una placca levigata e dopo 3 m (6a+) si esce su gradoni erbosi, dritti e poi leggermente a destra e si raggiunge la sosta con 2 fix, 40 m).

Si sale per placca un po’ a destra della sosta (VI), poi dritti, poi leggermente a destra e superato il terzo fix leggermente a sinistra fin sotto una grande scaglia (VII-); si traversa ora verso sinistra sotto la scaglia con difficoltà crescenti (6b) e dove questa termina si esce dritti dalla grande scaglia con passo duro, segue un diedrino (cless.) 4 m verso sinistra (6a), e prima che questo finisca si va a destra aggirando uno spigolo (6a), proseguendo in placca andando a sostare con 2 fix sotto strapiombi in una specie di grotta (40 m).

Da qui si può scendere in doppia lungo la via oppure continuare per Intrigo internazionale (c. 100 m) fino in cima al pilastro.

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est     (Intrigo internazionale)

 

Roberto Iannilli e Antonello Bucciarelli, 8 agosto 1996.  Sale sulla sinistra del grande tetto della via Il lagno è libero e ha 3 tiri in comune con un tentativo, non condotto a termine, di alcuni anni fa di Roberto Ciato e Bruno Vitale.  I primi salitori l'hanno definita una salita dura e con protezioni non vicine, forse un pò tetra.  Portare una serie di dadi, friends e ch., nonché una staffa.  Roccia ottima e ruvida nella prima metà.   Sviluppo: 300 m.   Difficoltà: ED, con passaggi fino al VII- (forse VII) e A2.

 

Attacco in corrispondenza di una fessura obliqua a sinistra (visibile un cordino in cless.) a sinistra dell'attacco del Fiore della morte.

Salire al cordino, spostarsi a sinistra e continuare in verticale, dopo un passo duro sostare con spit (trovato) in un breve camino (25 m, V, VI-, passo VII- o VII; 3 ch., 2 tolti, dadi e friends).

Continuare dritti (V, 2 ch. trovati) e prima di una sosta sulla destra, prendere una fessura-rampa sulla sinistra (V-, spuntone), sostare con spuntone e ch., tolto, sotto un breve diedro strapiombante (25 m).

Superare il diedro (V+, dadi e un caratteristico spuntone con cordino), continuare in fessura (VI-, ch. tolto e cless.) fino a una sosta schiodata, sotto un secondo diedro strapiombante (35 m).

Salire il diedro (VI-, dadi e ch., tolto), continuare in fessura e, quando risulta ostruita dall'erba, traversare a destra in placca (VI-, friend incastrato), raggiunto uno spit della via Il fiore della morte, continuare in comune (V , passo VI-) fino alla sosta (45 m).

Salire in direzione di una vecchia sosta sotto una fessura obliqua a sinistra (V, passo VI-, ch., tolto), oltrepassare la sosta e continuare per la fessura (V+, dadi), al suo termine obliquare a destra (IV, ch.) e proseguire per una seconda fessura, anche questa obliqua a sinistra (IV+ e V, dadi) fino a una sosta trovata attrezzata con ch. e spit (50 m).

Continuare lungo la fessura obliqua a sinistra (VII-, poi V; dadi, friends e ch., tolto), superare una placca (VII-, 2 ch., uno tolto) e sostare sotto un diedro verticale  con dadi e friend (25 m).

Salire il diedro (passo A2, poi V+; dadi, ch., tolto, e sasso incastrato con cordino), proseguire per rocce più facili (50 m, sosta schiodata).

Continuare per roccette, superare una placca appoggiata (sulla destra), uscendo (50 m, III, passo IV+) su una selletta (tempo impiegato dai primi salitori: ore 7).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est     (ProvolopedoSigmofrido)

 

Fabio Lattavo e Luana Villani, 12 luglio 1998, dopo un tentativo nel luglio 1996.   L'itinerario si svolge nella zona di parete appena a sinistra dell'evidente tetto obliquo che caratterizza al margine destro le Strutture.   Sviluppo: 370 m.   Difficoltà: ED, con passaggi fino al VII (obbligatorio).

 

L'attacco è c. 15 m a sinistra del Fiore della morte, e 4 m a sinistra di un'evidente fessura diagonale verso sinistra (dove attacca Intrigo internazionale).

Salire dritti in placca ad un ch. rosso a 6 m da terra (ben visibile dal basso), dal ch. in obliquo a sinistra ad uno spit presso uno spigolo (VI-), aggirare lo spigolo a sinistra, e proseguire in obliquo ancora a sinistra (VII-) per entrare in una specie di camino solcato da due fessure parallele; dritti 4 m a uno spit (VI sost.), poi verticalmente per una lama gialla che forma fessura (VII) e, dove termina, a sinistra per entrare in un camino che si segue fino al termine, alla fine traversare a sinistra per 6 m in leggero obliquo e dritti per 4 m alla sosta attrezzata (55 m, fino al VII = 6a+/6b).

Proseguire dritti tenendosi poco a destra di una costola (V-, ch.), ancora dritti fino a uno spit su placca strapiombante (VI-), che si supera seguendo le protezioni (A0/A1) per 7 m, quindi leggermente a destra superando una fessura verticale da cui si esce verso destra (V+ e VI) per riprenderla a sinistra, andando a sostare su un comodo gradino erboso (25 m, sosta attrezzata).

Salire più o meno dritti, inizialmente poco a destra per 3 m (IV+), poi con buone prese traversare a sinistra fino a un gradino erboso, (cless.) a sinistra entrare in un buco proprio al di sotto di un tetto con scaglie gialle e uscirne  ancora a sinistra; continuare 3 m per placca (cless.) aggirando il tetto a sinistra, rimontando quindi verso destra (spit VI), poi dritti fino a un alberello, che si supera a sinistra, e ancora dritti e superando un poco a destra un muro di roccia ottima a buchi (VI sost. e VI+), ci si porta a sinistra ad una scomoda sosta su piccolo gradino con clessidrone (30 m, cordino lasciato).

A sinistra verso uno spigolone arrotondato (spit), montare sullo spigolo da sinistra a destra (VI-/VII-, strapiombante) e continuare dritti su placca tenendo un pò a destra puntando a un diedrino piegato verso destra, che si risale (V+, ch.) per sostare a destra, dopo qualche metro, su un comodo terrazzo attrezzato con due spit (30 m).

Si prosegue più o meno dritti su placca appoggiata a tratti interrotta da erba, tenendosi piuttosto a sinistra (più facile) e scegliendo i punti di minore resistenza e più puliti, continuare per alcune balze rocciose fino a un primo terrazzo ghiaioso a destra di un canale, ancora 10 m verticalmente, sostando alla fine su un secondo comodo terrazzo poco a destra di un canale erboso sotto uno spigolo tondeggiante (35 m, fino al IV+; sosta attrezzata in comune con il Fiore della morte).

Scendere 2-3 metri, traversando verso sinistra fino al canale, superarlo, e ancora a sinistra per placca appoggiata per 10-15 m puntando a un diedro, poco a destra di un tetto rettangolare di roccia rotta, salire lungo il diedro (IV+) e usciti da esso proseguire più o meno verticalmente su placca grigia passando a destra di una sporgenza triangolare, ancora pochi metri per un diedro aperto, poi a sinistra fino in sosta (60 m, sosta attrezzata, occhio allo scorrimento della corda).

A sinistra su placca (erba) articolata e appoggiata, poi dritti per placca interrotta a tratti da gradini erbosi, superando quattro balze rocciose principali, continuare con arrampicata facile (III) tenendosi a destra; sostare infine in una zona di placca adagiata sormontata da strapiombi e tetti giallastri, visibili 10-15 m più alto e poco più a destra (55 m, sosta attrezzata).

Salire dritti e leggermente verso destra (una decina di metri), puntando al bordo sinistro della zona strapiombante (cless.), superare ora da sinistra verso destra un primo gradino leggermente strapiombante (IV+) poi un secondo e più pronunciato verso destra (ch.), rimontare a sinistra (V+) per una rampa-fessura (IV+/V-), seguirla 10 m, poi dritti e leggermente a destra puntando a un evidente blocco monolitico che alla base forma un tetto triangolare, sostare a destra di esso (2 m) sosta attrezzata con 2 spit (55 m).

Traversare a destra, prendere un facile canale erboso (II e III-), risalirlo e continuare verso sinistra, fino al punto più alto delle Strutture (30 m, sosta da attrezzare).

 

Pizzo d'Intermèsoli     le strutture     parete est     (Gross Jean)

 

Fabio Lattavo e Tiziano Marcelli, 5 e 29 luglio 1995.  1^ ripetizione: Pino Sabbatini e Paolo De Laurentis, agosto 1995.   L'itinerario si svolge nella zona di parete a sinistra dell'evidente tetto obliquo che caratterizza al margine destro le Strutture e alterna bei tiri a tiri fastidiosamente erbosi.  Roccia ottima.  Doppie attrezzate.   Sviluppo: 260 m.   Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VII (VII- obbligatorio).

 

L'attacco è c. 100 m a destra della Grotta dell'oro, alla base di una bella placca grigia, nel punto più basso.

Si sale lungo un corridoio di roccia grigia fino a uno spit (V+), si traversa a destra a una cless. (VI-) e in leggero obliquo a destra su placca, poi verticalmente si raggiunge la base di una bella placca a gocce, salirla (VI-, ch.), dritti a uno spit (VI), ancora dritti qualche metro, quindi a sinistra (V+) a uno spit, si prosegue sullo spigolo (VI), quindi a destra superare un muro verticale, infine a sinistra, con buone prese, fino in sosta (50 m).

A destra (ch.) aggirando uno spigolo e in obliquo a destra fino a un gradino erboso (V+) alla base di una placca rettangolare solcata da due rivoli scuri, salire la placca in obliquo verso destra (VI+, spit), dritti (VII, spit) e ancora dritti (ch.) fino in sosta (25 m).

A sinistra in placca a uno spit (VI-), poi verso destra fino a un comodo terrazzino, verso destra (ch.), dritti in fessura (V poi V+) fino a un albero secco, superarlo (scomodo), continuare in camino (V-) poi a sinistra fino in sosta (50 m).

Poco a sinistra fino a un corridoio erboso che si risale tenendosi a destra, salire il successivo canale tenendosi sulla sinistra (ch.), dritti fin sotto uno strapiombo (V+) che si evita traversando a destra, si scende a una cless. e si risale a una grotta triangolare (50 m).

Uscirne scendendo 2 m, quindi aggirare a destra uno strapiombo di roccia rossa (V+), dritti qualche metro poi in obliquo a destra per saltini fino a un terrazzo erboso inclinato dove si sosta poco a sinistra in alto (50 m).

Salire a sinistra (facili rocce) fino in sosta sul filo dello spigolo (35 m, IV).

 

rettifica (a Gross Jean). – Fabio Lattavo e Luana Villani, 9 giugno 1996.   Alzarsi 3 m (leggermente verso sinistra) sopra la penultima sosta (terrazzo erboso inclinato dove si sosta poco a sinistra in alto), quindi spostarsi in placca decisamente a destra (ch.), ancora in obliquo verso destra (V+, cless.), dritti a un'altra cless. con cordino, poi leggermente a destra lungo una rampa (qualche sasso mobile) fino a una cengetta erbosa; dritti, superando un muretto (ch.), ancora dritti a una rampa erbosa e poi  leggermente verso sinistra (cless. con cordino) fino a una cresta che si segue fino in sosta (60 m, V+).

Dritti per facili rocce (IV), poi a sinistra per via evidente fino in vetta (50 m).

This page as PDF